Dubai Cloud Seeding: il Controllo del Clima con un Brevetto Tecnologico – Avvocato Carmine Coviello
- Carmine Coviello
- 3 ott
- Tempo di lettura: 4 min

DUBAI – Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) continuano a investire massicciamente nella scienza e nella tecnologia come strumenti cruciali per superare le sfide ambientali, in particolare la cronica scarsità idrica. Al centro di questa strategia c’è il programma di “cloud seeding” o inseminazione delle nuvole, un’iniziativa ambiziosa che mira ad aumentare le precipitazioni artificialmente. L’inseminazione delle nuvole, un tempo considerata fantascienza, è oggi una priorità strategica, supportata da massicci investimenti e da una ricerca all’avanguardia che ha portato al deposito di brevetti rivoluzionari nel campo della nanotecnologia.
La Sete di Innovazione: Perché il Cloud Seeding è Vitale
La strategia degli EAU per l’acqua si basa sulla diversificazione delle fonti. Attualmente, gran parte del fabbisogno idrico è coperto dalla costosa e ad alta intensità energetica desalinizzazione dell’acqua di mare. L’inseminazione delle nuvole offre un’alternativa più sostenibile ed economica per integrare le risorse idriche, ricaricare le falde acquifere sotterranee e sostenere l’agricoltura. Il governo emiratino ha istituito l’UAE Research Program for Rain Enhancement Science (UAEREP), un fondo di ricerca da 5 milioni di dollari che ogni ciclo premia le migliori proposte scientifiche internazionali per l’incremento delle piogge. Questo programma ha trasformato gli EAU in un vero e proprio “laboratorio a cielo aperto” per la geoscienza.
La Sfida della Pioggia Artificiale
In un Paese con un clima desertico e precipitazioni annue estremamente basse, l’inseminazione delle nuvole è passata da esperimento pionieristico a una componente vitale della strategia per la sicurezza idrica. Il concetto è semplice: introdurre particelle nelle nuvole per stimolare e accelerare la formazione di goccioline d’acqua abbastanza pesanti da cadere come pioggia. Tuttavia, gli EAU non si accontentano delle tecniche convenzionali, ma finanziano la ricerca globale attraverso l’UAE Research Program for Rain Enhancement Science (UAEREP) per sviluppare metodi più efficienti. Un risultato significativo di questo programma è arrivato qualche anno fa con il deposito di un brevetto provvisorio statunitense da parte di un team di ricerca del Masdar Institute of Science and Technology (ora parte della Khalifa University) ad Abu Dhabi. La dottoressa Linda Zou, a capo del team, ha sviluppato un innovativo materiale per l’inseminazione basato sulla nanotecnologia. Invece di usare ioduro d’argento o semplice sale igroscopico, la loro tecnica prevede il rivestimento di un cristallo di sale puro con un sottilissimo strato nanometrico di diossido di titanio. Questa nanoparticella è stata progettata per fungere da nucleo di condensazione notevolmente più efficiente. I risultati preliminari hanno suggerito che il rivestimento in diossido di titanio ha migliorato di oltre 100 volte la capacità del sale di attrarre e condensare il vapore acqueo, rendendo il processo di formazione delle gocce di pioggia molto più rapido ed efficace, in particolare nelle regioni aride.
Il Brevetto: Nanotecnologia per Gocce Giganti
La loro innovazione non risiede nel dove o quando inseminare, ma nel materiale stesso utilizzato. Il Materiale Ghaith 1 e Ghaith 2: La Sostanza Base: Il metodo parte da un cristallo di cloruro di sodio (sale comune), che è di per sé igroscopico, ovvero in grado di attrarre l’umidità. Il Rivestimento Nanometrico: Il sale viene rivestito con un film estremamente sottile, nell’ordine dei 50 nanometri, di diossido di titanio (TiO2). L’Effetto Catalitico: Il diossido di titanio non è solo un rivestimento, ma un fotocatalizzatore idrofilo. A contatto con il vapore acqueo nella nuvola, specialmente se esposto alla luce solare, il rivestimento accelera e sostiene l’adsorbimento e la condensazione del vapore. Secondo la ricerca, questa combinazione ha aumentato la capacità di condensazione del sale di oltre 100 volte rispetto ai materiali tradizionali. Le particelle nano-ingegnerizzate, chiamate Ghaith 1 e Ghaith 2 (nomi arabi che significano pioggia abbondante), creano nuclei di condensazione eccezionalmente efficienti, garantendo che le goccioline d’acqua si formino e si ingrandiscano rapidamente per cadere come pioggia.
Droni e Laser: La Nuova Frontiera
Gli EAU stanno esplorando tecniche ancora più avanzate, come l’uso di droni elettrici. Questi droni vengono utilizzati per volare a bassa quota e rilasciare una carica elettrica nell’aria, con l’obiettivo di “incollare” tra loro le molecole d’acqua per formare goccioline più grandi, un metodo che promette di essere più ecologico rispetto all’uso di sostanze chimiche. C’è anche la ricerca sui laser ad alta potenza che potrebbero creare tracce di ionizzazione nelle nuvole per stimolare la condensazione senza l’uso di aerei o particelle.
Il Velo d’Ombra del Dibattito Globale
Nonostante gli evidenti progressi, la ricerca sulla manipolazione meteorologica solleva costantemente domande etiche e geopolitiche: Efficacia Reale: Gli scienziati sono divisi sull’effettivo aumento percentuale di pioggia generato, con stime che vanno dal 10% al 30% nelle nuvole idonee. Impatto Geopolitico: Alcuni Paesi, come l’Iran in passato, hanno espresso il timore che l’inseminazione delle nuvole da parte degli EAU possa “rubare” l’umidità destinata alle loro regioni. Eventi Estremi: Le recenti alluvioni a Dubai hanno acceso il dibattito sul ruolo del cloud seeding. Sebbene la comunità scientifica abbia attribuito gli eventi estremi al cambiamento climatico e ai grandi sistemi meteorologici naturali, l’uso della geoingegneria in un ambiente così fragile impone una continua valutazione dei rischi e dei benefici. In conclusione, Dubai e gli EAU non sono solo un centro commerciale e turistico, ma un laboratorio globale che utilizza l’innovazione brevettata per riscrivere le regole della sopravvivenza nel deserto, affrontando la scarsità idrica con la potenza della scienza. La tecnologia, quindi, pur rappresentando un’importante frontiera per la sicurezza idrica e l’innovazione negli EAU, continua a navigare tra la promessa scientifica di far piovere nel deserto e le complesse sfide legate alla manipolazione del clima.
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