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Immagine del redattoreCarmine Coviello

MISE: l'avvocato Coviello sulla registrazione di marchi e brevetti


Ammontano a più di duemila le richieste di finanziamento presentate dalle piccole e medie imprese italiane nell'ambito del progetto che prevedeva l'apertura di un bando per accedere ai contributi Brevetti+, Disegni+, Marchi+ e Marchi collettivi e di certificazione.


Da settembre del 2021 al dicembre dello stesso anno, diverse realtà imprenditoriali hanno quindi avuto la possibilità di avanzare domanda per sbloccare le risorse economiche messe in campo in seguito all'approvazione del Piano strategico sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023.

La crescente attenzione verso questo tema, espressa dal Ministro Giorgetti come elemento cardine attorno al quale passa la salvaguardia del Made in Italy nel mondo, ha portato allo stanziamento di un pacchetto corposo di aiuti alle aziende. Stando a quanto riportato dal Mise, infatti, i fondi per l'ottenimento di brevetti sono stati pari a 20,2 milioni di euro, mentre quelli per Disegni + e Marchi collettivi e di certificazioni ammontano rispettivamente a 15,1 milioni e 2,9 milioni di euro.

Nel complesso, i fondi stanziati per sostenere le aziende sono stati pari a 40,4 milioni di euro, segno che da parte del tessuto imprenditoriale emerge chiaramente la volontà di tutelare la propria immagine e di ottenere brevetti strategici per operare sul mercato sia nazionale che internazionale.

L'importanza di proteggere il marchio del proprio brand è una necessità ribadita dall'avvocato Coviello, esperto in materia e autore di numerose pubblicazioni sul tema del diritto della proprietà industriale ed intellettuale.

Il brevetto: uno strumento giuridico essenziale

Il brevetto costituisce lo strumento giuridico per eccellenza, in grado di proteggere e salvaguardare il know how aziendale. Lo studio dell'avvocato Coviello, il cui core business è rappresentato proprio dalla tutela aziendale, è specializzato in ricerche con cui individuare modalità e best practice per ottenere tale importante certificazione.

Secondo la legge italiana, infatti, il brevetto dà diritto all'ottenimento di un monopolio temporaneo legato all'oggetto stesso della tutela, sia in termini di realizzazione che per quanto riguarda la sua commercializzazione. Tuttavia, tale condizione di esclusività, nella quale permane il diritto a vietare a soggetti terzi la produzione, la vendita e addirittura l'importazione, non ha una durata illimitata nel tempo.

Come confermato anche dall'avvocato Coviello, è tuttavia possibile studiare la miglior soluzione per quanto riguarda il deposito del brevetto, in modo che esso possa apportare una serie di importantissimi vantaggi all'azienda. I campi di applicazione di questo strumento sono numerosi: si va dal settore meccanico (macchinari industriali e i loro componenti), a quello chimico, passando per l'industria farmaceutica.

La tutela dei Marchi

Non è sempre semplice depositare un marchio, sebbene esso sia distintivo di un particolare brand, e per questo motivo è essenziale affidarsi a un esperto del settore. Specializzato anche nell'ambito della tutela dei Marchi, lo studio legale Coviello è in grado di valutare ogni specifica situazione, per determinare quale tipo di strumento registrare.

La legge italiana che regolamenta questo settore distingue cinque principali tipologie di marchio, che si differenziano anche per la difficoltà nell'ottenerne la registrazione. Il marchio più diffuso è sicuramente quello definito verbale o denominativo che, come spiega l'avvocato Coviello, identifica il nome del brand ma senza che esso abbia un'impostazione grafica specifica.

Molto comune, poi, è il deposito del marchio patronimico, ovvero quello composto dal nome e dal cognome di una persona, che è in genere anche il fondatore del brand. Esistono inoltre anche i marchi figurativi, formati da un'immagine particolare, e quelli legati al logo di un'azienda. Se queste categorie rappresentano una situazione abbastanza chiara da identificare e, quindi, da proteggere, diverso è il caso del marchio cosiddetto sonoro (o acustico) e di quello di colore.

Nel primo caso, infatti, l'obiettivo finale è quello di tutelare una melodia, solitamente un jingle pubblicitario, creato appositamente per il brand e che ne diviene un tratto talmente tanto identificativo da costituire motivo di registrazione. Per quanto riguarda il colore, invece, il marchio viene individuato in una combinazione specifica di tinte cromatiche.


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